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Brain rot e dipendenza, come influiscono i social media sul cervello

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Negli ultimi anni, l’uso intensivo e prolungato dei social media ha sollevato numerosi interrogativi sugli effetti che possono avere sul cervello. Il termine “brain rot”, utilizzato per descrivere il deterioramento delle capacità cognitive, si lega strettamente alla dipendenza dai social.

Ma quali sono i meccanismi neurologici e psicologici che si attivano quando navighiamo incessantemente tra notifiche, feed e video? Scopriamo come i social influiscono sul cervello e quali strategie adottare per proteggerci.

 

Cosa vuol dire brain rot? 

Famoso per essere entrato nel 2024 nell’Oxford English Dictionary, “brain rot” non è un termine scientifico, ma descrive efficacemente la sensazione di annebbiamento mentale associata all’uso prolungato dei social media. Questo fenomeno può includere perdita di memoria a breve termine, difficoltà di attenzione e un senso generale di stanchezza mentale.

È stato calcolato che tra il 2023 e il 2024 l’utilizzo del termine è cresciuto del 230% e quasi sempre in relazione alla preoccupazione per gli effetti dell’uso eccessivo dei social sulle persone. Solo su TikTok, l’hashtag dell’espressione brain rot è stato usato più di mezzo milione di volte per riferirsi a video assurdi e strampalati.

 

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Effetti neurologici e psicologici dell’uso eccessivo dei social media 

I social media attivano aree chiave del cervello, in particolare il circuito della dopamina, responsabile della sensazione di piacere. Alla base c’è un meccanismo biologico: i social sfruttano il sistema di ricompensa del cervello, rilasciando dopamina ogni volta che riceviamo un “mi piace” o un nuovo messaggio. Questa gratificazione immediata può portare a una dipendenza comportamentale, spingendoci a controllare compulsivamente i nostri dispositivi.

Ricevere un surplus di questi stimoli può avere precise conseguenze:

  • Riduzione della concentrazione. Navigare continuamente tra app e notifiche riduce la capacità di mantenere il focus su un’attività per periodi prolungati.
  • Alterazioni nella memoria. La costante esposizione a nuove informazioni può compromettere il consolidamento della memoria a breve termine, rendendo difficile ricordare dettagli importanti.
  • Stress mentale. Tra gli effetti dei social media sul cervello c’è anche questo: la stimolazione stimola la mente a restare in un costante stato di allerta, impedendo il necessario riposo cognitivo.
  • Implicazioni psicologiche e comportamentali. Oltre agli effetti neurologici, i social media influiscono profondamente sul benessere mentale e psicologico. Il confronto costante con gli altri alimenta ansia sociale e insicurezza, portando molti a misurare il proprio valore attraverso like e follower.
  • Alterazioni del ritmo circadiano. A causa degli effetti della luce blu artificiale, l’uso notturno dei dispositivi può alterare il ciclo sonno-veglia, aumentando il rischio di insonnia e abbassando il tono dell’umore.

 

Come disintossicarsi dai social e ridurne gli effetti negativi 

Per ridimensionare l’impatto dei social sul cervello, è fondamentale adottare strategie consapevoli:

  • Stabilire limiti di tempo: strumenti di monitoraggio risultano spesso utili per limitare il tempo trascorso online.
  • Creare spazi digital-free: trova il modo di dedicare momenti della giornata ad attività senza dispositivi, come passeggiate o lettura.
  • Praticare la mindfulness: esercizi di respirazione o meditazione aiutano a migliorare la consapevolezza e a ridurre la dipendenza dai social.
  • Sostituire gli stimoli digitali: hobby e interazioni dal vivo favoriscono una maggiore connessione emotiva e sociale.

Brain rot e dipendenza sono dietro l’angolo quando si esagera con l’utilizzo dei social media. Per preservare il cervello, è importante mantenere un approccio equilibrato, comprensivo di pause regolari e attività in grado di stimolare il cervello in modo sano. In alcuni momenti, anche dissetarsi con una bevanda funzionale può fare la differenza: scopri come supportiamo il benessere psicofisico.


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